Don Giulio, dopo qualche anno su un'isola, fa ritorno a Roma, assegnato ad una parrocchia di periferia. Ritrova la famiglia e i compagni di un tempo, ma niente sembra più funzionare: l'amico Saverio non vuole vedere nessuno, Cesare lo infastidisce con la sua decisione superficiale di convertirsi al cattolicesimo e quindi prendere i voti, Andrea è in carcere per terrorismo e non vuole parlarne.
Don Giulio poco a poco si isola e reagisce in modo sempre più violento e intollerante. Non riesce ad accettare i problemi che gli altri gli portano, si sente impotente e la sua sofferenza è acuita dall'innamoramento del padre per una giovane ragazza e dal conseguente suicidio della madre.
Alla fine, celebrando il matrimonio di Cesare, Don Giulio annuncia il proposito di esiliarsi in una piccola chiesa della Terra del Fuoco, dove tira un vento talmente forte che può rendere pazzi. Laggiù, forse, le persone avranno bisogno di lui, e lui riuscirà ad aiutarle.